mercoledì 6 luglio 2011

Spot Nuova Lancia Ypsilon: messaggio diseducativo o esempio di branding azzeccato?

“Il lusso è un diritto” dichiara il testimonial di Nuova Ypsilon 5 porte – l'attore francese Vincent Cassel , in Italia conosciuto soprattutto per essere il marito di Monica Bellucci – al termine del nuovo spot TV, dopo aver detto basta a “feste, gioielli, ville, vivere negli eccessi”.




Tanto basta per scatenare una delle solite polemiche italiane. "È inaccettabile presentare come diritto di ciascuno un tenore di vita dispendioso o un bene superfluo che rappresenti un eccesso rispetto alle possibilità economiche dei cittadini”, fa sapere l'Unione Nazionale Consumatori attraverso una nota ufficiale, mentre il segretario dell'associazione – Massimiliano Dona – ha poi reso noto che “Molti consumatori ci hanno scritto letteralmente disgustati [...] per questa ragione abbiamo segnalato lo spot all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP)[...]”

Secondo Dona la “pubblicità [di Lancia Ypsilon 5 porte] è un’offesa per tutti coloro che faticano ad arrivare alla fine del mese e per cui un’automobile è una necessità più che un lusso. Senza contare che il messaggio che trapela è diseducativo, come se ‘carattere ed originalità’, qualità attribuite all’autovettura (e immaginiamo dunque a chi la guidi), fossero peculiarità soltanto di chi può permettersi certi sfarzi”.

Ma, ci domandiamo, l'Unione Nazionale Consumatori, il suo segretario e i consumatori che hanno scritto non riscontrano in nessun altro contesto – programmi e serie TV in primis – lodi al vivere negli eccessi? Ferrari e Maserati – che per loro fortuna non hanno gli spot TV nel loro piano media – non sono forse dei simboli del nostro Paese, e prodotti di lusso.



Forse non hanno guardato attentamente il filmato e non sanno quanto costa una Lancia Ypsilon: il messaggio vero, molto ben confezionato (“a volte, il vero lusso, sta nelle cose più semplici”), riguarda il fatto che chiunque può permettersi un (bel) po' di lusso, a partire da 12.400 Euro (v. nostro blog: New Ypsilon, l'avanguardia della nuova gamma Lancia parte da 12.400 Euro).


4 commenti:

  1. D'accordo con te...a mio avviso il fatto che se ne parli è già di per se un successo.
    Tutti i discorsi o polemiche sui meriti o demeriti di questo messaggio pubblicitario non fanno altro che alimentare l'effetto marketing del prodotto.
    Fabio

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  2. Resto inoltre dell'opinione che non ci sia nulla di particolarmente negativo nel messaggio, che - in nuce - vuole semplicemente affermare che il vero lusso non è necessariamente caro né che sia indissolubilmente legato all'ostentazione. Magari ci fossero più messaggi di questo tipo!

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  3. Ma tu, quanto guadagni?

    Forse non sai che chi fatica a tirare la fine del mese, spesso, guadagna oggi lo stesso stipendio di dieci anni fa, convertito al cambio di banca da lire ad euro, e con l'aggiunta tutt'al piu' di una spruzzatina d'inflazione "col sedativo".
    Per loro, i "soli" 12.400 euro di oggi sono pari a circa 24 milioni di lire.
    Con quei soldi, fatti i dovuti raffronti, dieci anni fa si prendevano vetture di ben altra classe e segmento rispetto a questa.

    E in ogni caso questo "lusso sfrenato" (scusa se mi scappa da ridere) non puo' certo permetterselo chiunque, proprio a causa di quanto viene fatto pagare rispetto al suo valore effettivo.

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  4. Cara ElleBi, credo tu abbia frainteso. Rispetto chi guadagna lo stesso stipendio di 10 anni fa ed io oggi guadagno molto meno di 2 lustri fa (ma la colpa è mia, quindi non posso lamentarmi più di tanto).

    Ma il punto è un altro.

    Vendere un prodotto ad un prezzo "molto maggiore del suo valore effettivo" si chiama Brand Equity, è un fattore che fa parte della nostra vita. La Brand Equity altro non è che il dividendo sull'immagine che un marchio si è costruita nel tempo. Un marchio o un ristorante, o una persona.

    Io credo che Lancia (così come Mercedes, o Swarovski, o Roberto Benigni, o come un ristorante inserito nella guida Michelin) abbiano il diritto di sfruttare la loro Brand Equity, nei limiti della decenza.

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